Alcuni Autori come Oscar Ramirez, hanno introdotto da alcuni anni il concetto di Beautification, cioè di “imbellimento”. Questo perché è stato studiato che il massiccio facciale osseo con il tempo viene riassorbito, quindi c’è un deficit di volume dato anche dal supporto del compartimento osseo; non solo, ma ci sono tutta una serie di agenesie o disgenesie, cioè mancato o parziale sviluppo del massiccio facciale che in qualche maniera deve essere riempito.
E’ per questo che in questi ultimi anni, ed Edward Terino ne è il caposcuola, sono andate sviluppandosi tutta una serie di protesi facciali che permettono di aumentare il volume e proiettare certe zone della faccia quali gli zigomi, il bordo orbitario inferiore, il mento, gli angoli della mandibola, la regione mascellare. Lo scopo è quello di riarmonizzare l’ovale facciale rendendo più bello ed armonico il viso. L’impianto di queste protesi avviene spesso in sede di altro intervento tipo il lifting facciale per le protesi zigomatiche, la blefaroplastica per le protesi del bordo orbicolare inferiore, la rinoplastica per le protesi mascellari. La protesi mentoniera e mandibolare invece risulta un intervento spesso indipendente oppure che si effettua in concomitanza con la rinoplastica.
LA TECNICA
Le vie di accesso per l’alloggiamento delle protesi è completamente nascosto, infatti le suture rimangono all’interno della bocca o dalla congiuntiva della palpebra inferiore. Invisibili. Le suture sono riassorbibili, quindi dopo alcuni giorni cadono da sole.
L’intervento si può eseguire in Day Hospital in anestesia locale con sedazione oppure in anestesia generale ed una notte di degenza in clinica. Dopo l’intervento dovranno essere tenuti per tre giorni dei cerotti di carta nella zona delle protesi.
Post operatorio
Potrà esserci gonfiore per circa una settimana.